Di seguito riportiamo un articolo scritto dall'ex presidente della FDIC, l'Associazione Federale Assicurativa sui Depositi, William M. Isaac e pubblicato recentemente sull'American Banker.

[Prologo: La FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) sta discutendo la possibilità di aumentare il premio di assicurazione sui depositi al fine di riportare il "fondo" di assicurazione sui depositi all'1,15% dei depositi assicurati o più. Scrissi un articolo su questo giornale riguardante questo argomento l'ultima volta che fu discusso, circa diciassette anni fa. Credo che l'articolo mantenga il suo interesse anche nel dibattito odierno. Quindi eccolo a voi ... con qualche piccola variazione ed un postscritto]:

Quando diventai presidente della FDIC nel 1981, il suo rendiconto finanziario riportava un attivo presso il Tesoro di circa 11 billioni di dollari. Pensai che sarebbe stata una vera gioia vedere tutto quel denaro, perciò chiamai al telefono il Segretario del Tesoro Don Regan:

Isaac: Don, vorrei venire lì a dare un'occhiata al denaro.
Regan: Quale denaro?
Isaac: Lo sai ... gli 11 billioni di dollari che la FDIC ha in custodia presso il Tesoro.
Regan: Uh, beh vediamo Bill, ah, c'è un piccolo problema.
Isaac: Lo so che sei impegnato. Non è necessario che io venga subito.
Regan: Beh ... non è una questione di tempo ... Non so come spiegartelo, ma non abbiamo quel denaro.
Isaac: Eh si ... ha ha ha.
Regan: No, veramente. Le banche hanno versato il denaro alla FDIC, la FDIC ha girato i soldi al Tesoro, ed il Tesoro li ha spesi in missili, mense scolastiche, acquedotti, e così via. I soldi non ci sono più.
Isaac: Ma c'è scritto qui sul rendiconto finanziario che abbiamo 11 billioni di dollari presso il Tesoro.
Regan: In un certo senso li avete. Vedi, dobbiamo quel denaro alla FDIC, e paghiamo degli interessi sul prestito.
Isaac: So che può sembrare molto improbabile, ma cosa succederebbe se noi avessimo bisogno di qualche billione in caso qualche banca fallisse?
Regan: E' facile, li chiederemmo in prestito al mercato. E voi avreste il denaro il giorno stesso.
Isaac: Vediamo se ho ben capito. Il denaro che le banche hanno pensato fosse stato salvaguardato negli ultimi cinquant'anni, una specie di risparmio per i giorni di pioggia, non c'è più. Se arrivasse un temporale e noi avessimo bisogno del denaro, il Tesoro dovrebbe andare sul mercato a farselo prestare. Giusto?
Regan: Si giusto.
Isaac: Solo un'ultima cosa, dato che ci siamo. Perchè continuiamo a fingere che esista un fondo?
Regan: Mi spiace, Bill, ma ho il Presidente sull'altra linea. Ti richiamerò presto.

Tempo fa esisteva un fondo della FDIC. Durante l'Amministrazione Johnson, qualcuno ebbe la brillante idea di mettere il fondo a disposizione del bilancio federale al fine di ridurre il deficit. Questo avvenne nei bei giorni andati quando il fondo era sempre in attivo. Mettendo il fondo a bilancio ridusse i deficit prodotti dalla spesa per i programmi Great Society e per la guerra in Vietnam.

La verità è che non esiste nessun fondo della FDIC. Tutto quello di cui la FDIC avrebbe bisogno in caso di fallimento di qualche banca dovrebbe essere preso in prestito dal Tesoro, andando ad aggravare il deficit federale. L'ammontare totale della spesa corrente è a carico del bilancio federale anche se si prevede un recupero nel futuro, in quanto i titoli problematici sono raccolti dalla FDIC. Questo sia che il saldo nominale della FDIC presso il Tesoro sia positivo che negativo.

La verità è che i premi pagati dalle banche alla FDIC sono una tassa per ricompensare il governo per il fatto di dare fiducia e credito ai depositi bancari. Il saldo nominale della FDIC presso il Tesoro è irrilevante, salvo che, nel tempo, non si voglia che le banche paghino al governo più di quanto la garanzia sui depositi è costata al governo stesso.

Le parole chiave sono "nel tempo". Non importa se il saldo nominale della FDIC presso il Tesoro è negativo in qualsiasi punto. Nel lungo periodo, deve essere positivo. Questo mi porta ad interrogarmi sul motivo per cui i funzionari di Washington sembrano così preoccupati di imporre alle banche degli aumenti di imposta in un momento nel quale l'industria e la nazione difficilmente può sopportarli. Non conosco nessun economista responsabile che consiglierebbe un aumento di imposta nel bel mezzo di una recessione. Un aumento di imposta per le banche è ancor peggiore di un aumento di imposta generalizzato.

Quando aumentiamo le tasse alle singole persone, un dollaro raccolto dal governo è un dollaro che non viene investito o speso nel settore privato. Ma per ogni dollaro che le banche versano alla FDIC, noi riduciamo di circa dieci dollari l'ammontare dei prestiti che una banca può effettuare. Non capisco come si possa volere questo in un momento nel quale stiamo cercando di incoraggiare le banche ad aumentare i loro prestiti al fine di stimolare l'economia.

Il premio di assicurazione dei depositi sulle banche è triplicato dal 1985, e ci sono voci di un suo ulteriore sostanziale aumento nel 1992. Vengono in mente le azione della Federal Reserve negli anni '30 per ridurre l'offerta di moneta e proteggere il gold standard, le quali aiutarono a trasformare una seria recessione nella Grande Depressione. Il paese sta pagando un caro prezzo per mantenere il mito di un fondo FDIC. Non peggioriamolo.

[Postscritto: La regolamentazione bancaria dovrebbe sempre tendere ad essere anticiclica, non prociclica. E le conseguenze le stiamo pagando oggi.

La valutazione ai prezzi correnti, imposta dal Financial Accounting Standards Board (FASB) agli inizi degli anni '90, è prociclica e porta cicli espansivo-restrittivo esagerati attraverso la sua tendenza a sopravvalutare gli attivi quando i mercati sono forti e sottovalutarli quando i mercati sono deboli o quasi inesistenti. I problemi odierni sono stati aggravati significativamente dall'eccessive riduzioni riportate a bilancio a causa della valutazione ai prezzi correnti.

La Securities and Exchange Commission (SEC) prese provvedimenti contro SunTrust Bank nel 1999, accusandola di manipolare gli utili mettendo a bilancio quelle che la SEC considerava delle eccessive riserve contro le perdite sui prestiti in un periodo nel quale SunTrust non soffriva di perdite su prestiti significative. Non c'è alcun dubbio a mio parere che l'azione della SEC ebbe un effetto negativo sulle riserve delle banche durante i bei tempi sul finire degli anni '90 ed i primi del duemila. In aggiunta, l'aumento degli utili derivante dal mancato aumento delle riserve ha permesso alle banche di spendere più capitale e/o espandere il loro bilancio. L'uno-due della FASB e della SEC hanno inflitto un grosso danno all'odierno ciclo creditizio.

I modelli adottati nel nuovo accordo di Basilea sono anch'essi prociclici. Gli accordi portano a capitali richiesti minimi quando siamo in un periodo di perdite sui prestiti basse, quando vorremmo invece vedere le banche restringere relativamente i prestiti. E richiedono più capitale quando si attraversano momenti difficili, quando vorremmo che le banche prestassero invece più denaro. Si può solo sperare che l'approccio del trattato di Basilea II nel fissare i criteri da rispettare relativamente al capitale venga ripensato.

L'assicurazione sui depositi appartiene alla stessa categoria. Un livello ragionevole di premio d'assicurazione sui depositi dovrebbe essere pagato in entrambe le fasi cicliche, permettendo al finto fondo di "raggiungere" un livello che gli permetta di rimanere positivo durante gli inevitabili momenti negativi. I premi non dovrebbero essere aumentati nei momenti in cui si cerca di incoraggiare le banche a prestare denaro per rilanciare il mercato immobiliare e permettere all'economia di crescere nuovamente.]

http://www.securagroup.com/news/archives/articles/2008/AB080827.pdf

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