"L'attuale crollo immobiliare si sta rivelando il peggiore negli ultimi 50 anni.

Questo ribasso è simile a quello dei primi 30 mesi del ciclo del 1978-1982 in termini di tagli alla produzione ed alle vendite, ma lo supera nettamente per quanto riguarda il crollo dei prezzi. I prezzi hanno raggiunto un massimo nell'ottobre 2005, dopodichè sono scesi del 12% in termini nominali e del 18% in termini reali nei successivi 30 mesi. In paragone, nei 30 mesi dopo che i prezzi raggiunsero il massimo del novembre 1989, i prezzi scesero solamente del 4% in termini nominali e del 6% in termini reali. 30 mesi dopo il masimo del maggio 1979, i prezzi reali erano scesi dell'8% mentre quelli nominali erano addirittura cresciuti del 20%.

E' da notare che sei volte nelle ultime sette che i prezzi immobiliari sono scesi è seguita una recessione, di norma entro i due anni seguenti. Normalmente durante questi i cicli dapprima rallentano gli investimenti residenziali, seguiti dai consumi sui beni durevoli ed infine dai consumi sui beni non durevoli. Una volta che la recessione ha fine, le nuove case in contruzione normalmente aumentano notevolmente, anche se solamente dopo un calo nel numero di case in vendita e un recupero delle vendite di nuove case (vedi grafico).

I cambi di direzione sono spesso difficili da identificare in quanto falsi minimi nelle vendite e nelle nuove costruzioni sono molto comuni. I costruttori seguono i consumatori, aumentando la produzione quando le vendite aumentano e diminuendola quando esse calano. Quindi solo un recupero sostenuto della domanda permetterà al mercato di recuperare. Se invece si sprofonda in una recessione la costruzione di nuove case è probabile crolli ancora."

estratto da:
The State Of The Nations's Housing 2008 del Joint Center for Housing Studies of Harvard University

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