Quello che un tempo sembrava impensabile è accaduto: enormi salvataggi da parte del Tesoro e della Federal Reserve, e la distribuzione di miliardi di dollari dei contribuenti o del credito della banca centrale a file di pretendenti che crescono di giorno in giorno.
Ma cosa succederà nel caso le richieste iniziassero a creare tensioni sul credito del creditore più solvibile al mondo, il governo degli USA stesso? Impensabile?
Solo nella scorsa settimana, il finanziamento ad AIG è stato aumentato dagli originali 85 miliardi di dollari a 150; Freddie Mac ha chiesto altri 13,8 miliardi di dollari dopo averne ricevuti già 100 attraverso un'infusione di capitale insieme a Fannie Mae, la quale sembra necessiti a sua volta di altra liquidità; American Express si è convertita in una holding bancaria al fine di poter usufruire degli aiuti del piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari (TARP); 139 miliardi di dollari di debito dell'unità finanziaria della General Electric hanno beneficiato di una garanzia diretta della FDIC.
E, certamente, Detroit è alla ricerca di una linea di credito da parte di Washington in quanto la General Motors potrebbe finire la liquidità in assenza di un salvataggio.
Inoltre, dopo aver attinto a gran parte dei primi 250 miliardi di dollari della TARP in poche settimane, il segretario del Tesoro Hank Paulson ha dichiarata la scorsa settimana che gli aiuti non verranno usati per il loro fine originario, acquistare titoli illiquidi legati ai mutui, ma piuttosto per sostenere direttamente il credito al consumo ed in genere.
Il Tesoro prenderà in prestito 550 miliardi di dollari nel trimestre corrente, e 368 miliardi nel primo trimestre del 2009. Alla fine potrebbe darsi alla fuga con lo Zio Sam. Questo è ciò che la curva dei tassi potrebbe suggerire. La curva dei tassi è il grafico dei rendimenti delle obbligazioni del Tesoro a scadenze crescenti, a partire da un mese fino ai trenta anni. Se gli investitori prevedono che i tassi aumentino, vorranno un premio maggiore per investire in scadenze a lungo termine, o rimarranno corti in attesa di un rendimento maggiore in futuro.
La curva dei tassi, dai due ai dieci anni, che è quella che viene presa in considerazione dal mercato del credito, è raramente stata più inclinata verso l'alto. La differenza è di 250 punti base (2,5%), un livello raggiunto negli ultimi 25 anni solo nel 2002 e nel 1992, in concomitanza delle recessioni.
Una curva dei tassi così inclinata normalmente riflette una previsione da parte degli investitori di una ripresa economica. Non è importante che la curva si sia inclinata mentre l'economia peggiorava e le prospettive di una ripresa diminuivano.
Insieme a molte altre cose, qualcos'altro è accaduto quest'anno. L'inclinazione della curava dei tassi è stata accompagnata dall'aumento dei costi di assicurazione contro il default del Tesoro.
Potrebbe impressionare, ma sì, esistono dei credit default swaps sul governo americano, e sono diventati più cari, contemporaneamente all'aumento dello spread tra i rendimenti a dieci e due anni.
La relazione è stata messa in luce da Tim Backshall, capo analista di Credit Derivatives Researh. L'interesse degli investitori per i titoli del Tesoro a breve termine si "contrappone all'offerta eccessiva e alle aspettative di inflazione sul lungo termine", ha scritto.
Scott Minerd, capo ufficio investimenti a reddito fisso di Guggenheim Partners, prevede che il debito totale del Tesoro per l'anno fiscale 2009 raggiunga tra 1,5 e 2 trillioni di dollari. Egli dubita che i risparmi privati negli Usa e gli acquisti di titoli del Tesoro da parte dei paesi stranieri sia sufficiente a soddisfare il bisogno di liquidità del governo. Toccherebbe quindi alla Fed intervenire.
I grafici della curva dei tassi e dello spread sui credit default swaps sul debito del Tesoro Usa mostrano una situazione drammatica. Sia il differenziale dei rendimenti sia il costo di assicurazione sono cresciuti rapidamente, contemporaneamente, da settembre. Il mese in cui si è verificato il primo salvataggio di Fannie Mae, Freddie Mac e AIG ed il fallimento di Lemhan Brothers. Le due linee hanno continuato la loro ascesa parallela durante l'approvazione della TARP il mese scorso, mentre si rendeva evidente un rallentamento della crescita economica globale.
La curva dei tassi ed i prezzi dei credit default swaps indicano entrambi che i mercati stanno esigendo un maggior costo allo Zio Sam per ottenere denaro a lungo termine, e non è in conseguenza a delle previsioni di ripresa economica, il che ridurrebbe, non aumenterebbe, il costo di assicurazione contro il default del Tesoro.
Tutto ciò indica il fatto che la linea di credito USA ha i suoi limiti.
Can Uncle Sam Keep Paying the Piper?
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